venerdì 27 novembre 2015






AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA SALA SINOPOLI
23 e 24 novembre 2015 ore 21


COSIMO CINIERI

GUERRA! '15/18

con LA BANDA MUSICALE DELL'ESERCITO ITALIANO

drammaturgia e regia
IRMA IMMACOLATA PALAZZO















Teatro Argentina, Sala Squarzina
Martedì 1 dicembre 2015 ore 17,00
Martedì 15 dicembre ore 19,00
Martedì 5 gennaio 2016 ore 17,00
Ingresso libero fino ad esaurimento posti

LE ROSE DEL PARNASO 2 ED. FESTIVAL ITINERANTE
COSIMO CINIERI
VIDEOPERA PIER PAOLO POETA DELLE CENERI
di Irma Immacolata Palazzo e Giannantonio Marcon
Coordinatore: Prof. Gianfranco Bartalotta

La videopera, in digitale FULL HD con sette telecamere, è una ripresa live dello spettacolo PIER PAOLO POETA DELLE CENERI, che ha debuttato all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 25 aprile 2012.
Il video ha una propria autonomia estetica e un temperamento cinematografico. La macchina a spalla, così come amava girare Pasolini con la sua Arriflex, ha consentito di vivere dall’interno i versi, la voce, il canto, le immagini, le azioni, la musica fondendoli in un magma che esalta il paesaggio poetico di Pier Paolo. 
Con Cosimo Cinieri, Gianni De Feo, Marcello Maietta.
Domenico Virgilidirezione, pianoforte, orchestrazioneMarco Arianobatteria e percussioni; Roberto BellatallacontrabbassoPiero Bronziflauto e saxCarlo CossuviolinoMarcello FiorinifisarmonicaAntonio Iasevolichitarra classica ed elettrica.
Max CiogliinstallazioneGiancarlino Benedetti Corcospittore-scultoreFabiana Di Marco, scenografiaGian Maria SpositocostumiDaniele Lancifoto di scena; Giannantonio Marcon, video.
DrammaturgiaIrma Immacolata Palazzo e Gianni Borgna.
Regia teatraleIrma Immacolata Palazzo
Uff.Stampa: Elisabetta Castiglioni Tel: 06.3225044 Cell: 328.4112014 info@elisabettacastiglioni.it  , Promozione e segreteria organizzativa: Inventa Eventi Tel: 06.98188901 progetti@inventaeventi.com , Ufficio Promozione Pubblico: Alt Academy Tel: 06.4070056 Cell: 339.5932844 altacademy@libero.it
  
Pier Paolo Poeta delle ceneri
di Gabriella Palli Baroni 
È grande l’emozione che, sin dal titolo Pier Paolo poeta delle ceneri, ci comunica la video-opera ideata da Irma Immacolata Palazzo e Gianni Borgna e firmata per la regia teatrale da Irma Immacolata Palazzo, e per il video insieme a Giannantonio Marcon. Emoziona per la drammatica e altamente lirica voce narrante di Cosimo Cinieri; per l’intensità del dettato e la bellezza e potenza dei frammenti tratti dalle opere di Pasolini in prosa e in versi; per l’originalità dell’idea registica; per l’istallazione di Max Cioli; per le scelte musicali e per gli elementi scenografici di Benedetti Corcos infine: altari-teatrini,  lampadine prima colorate da balera poi bianche, bandiere rosse stracciate, travestimenti (l’angelo nero di Gianni De Feo, comprimario con Marcello Maietta), camera e cameraman  in scena e in movimento, una lingua di sabbia.
Poche volte abbiamo ascoltato e partecipato con tanta vicinanza ad una lettura poetica che qui diviene azione teatrale, pur conservando gli spazi e i tempi del vissuto che si è fatto poesia. Ma sorprende anche la scelta degli scritti, tra i più alti di Pasolini, “brandelli” che appaiono rinnovati e trasfigurati in Cinieri, voce e volto e persona, che dà sostanza e corpo sonoro alle parole del poeta e esalta e potenzia la musica dei suoi versi.
Pasolini aveva pensato di intitolare col semplice Le ceneri il libro che poi divenne Le ceneri di Gramsci. Anche una sua autobiografia in versi, pubblicata da Archinto nel 2010, si intitolò Poeta delle ceneri. “Ceneri” era il termine che, più d’ogni altro, racchiudeva in sé il pensiero della morte e segnava tutto il suo cammino d’artista: che altro dice la sua opera - di poesia, di saggistica, di teatro, di cinema - se non l’itinerario arduo e doloroso di Pasolini poeta, la divisione intimamente e dolorosamente sentita tra valori di un vecchio mondo, che non si vogliono perdere, ma che vanno modificandosi e spegnendosi, e il nuovo, che ne è oscura conseguenza e tradimento?
Le parole di Pasolini, tratte dai suoi libri, scorrono in un piano-sequenza “potenzialmente infinito”, come potenzialmente infinita era la sua idea di cinema; scorrono intensamente vere e profonde, incise, si direbbe, nella  maschera forte e antica di Cosimo Cinieri, e fermano sulla scena il colore del tempo, il calore della vita, il dolore della perdita, il conflitto tra passato e presente, la complessità e la conflittualità dell’esistenza, i tragici mutamenti sociali, lo sfiorire della bellezza di un mondo agreste che le lucciole testimoniavano; il pensiero della morte e di sé “scheletro / senza neanche nostalgia del mondo”.
Si veda, in apertura, Cosimo di spalle con il maglione verde di Pasolini trovato la notte della sua morte: avvia dal “vuoto”, lasciato dal poeta, un piano sequenza aperto “all’infinito”, su cui si innestano i frammenti della sua storia di uomo e di autore: la fisicità estrema; il disgusto per la folla; il sentirsi indifeso e inerme; il rifiuto di un mondo che coniuga possesso e distruzione; e, a ritroso nel montaggio, l’angelo nero irridente di Ninetto; l’unione affettuosa e ineluttabile con la madre (“Saremo insieme, /presto, in quel povero prato gremito / di pietre grige”) e il sacro (Cristo), in cui si manifestano scandalo, verità e risurrezione. E ancora: la diversità che spinge ai margini e l’inferno neocapitalistico; il sogno di una gioia che sola può aprire una stagione di «dolore armato»; la denuncia delle stragi (“Io so…io so…io so”) e la rivolta antiborghese; l’utopia di un mondo nuovo (l’Africa) e la poesia “incivile”; il teatro e la scoperta del cinema. Sono tutti i temi che la sapiente regia di Irma Immacolata Palazzo ha riversato in un’opera che unisce lo scavo nella storia di Pier Paolo, “vissuto dentro una lirica”, al teatro di parola e alla visività, che la musica, ora popolare ora sublime, mette in risalto e accompagna. Che sia poi il campo di lucciole, con le piccole luci bianche della scena, a chiudere una festa paesana è commovente fondale per un addio, che vede Cosimo Cinieri prostrato allontanarsi nel buio. Con le parole di Edipo re, che richiamano Eliot: “Sono giunto. La vita finisce dove comincia”.

venerdì 13 novembre 2015

Intervista a Irma Immacolata Palazzo in occasione della presentazione de LA CARTELLA ROSSA


domenica 1 novembre 2015

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DI ROMA – SALA SINOPOLI
23 e 24 NOVEMBRE 2015 ore 21
PRIMA NAZIONALE

LE ROSE DEL PARNASO 2 ED.

COSIMO CINIERI


GUERRA! ‘15/18

con
LA BANDA MUSICALE DELL’ESERCITO ITALIANO
diretta dal M° ANTONELLA BONA

CARMELA MAFFONGELLI soprano
ANDREA FERMI tenore
LORENZO ANTONIO e DOMENICO VIRGILI orchestrazioni
con
gli attori della SCUOLA DI TEATRO FONDAMENTA
e i
danzatori della SCUOLA BAILA DANCE e OFFICINA DANZA

consulenza storico-bibliografica MICHELE D’ANDREA

drammaturgia e regia
IRMA IMMACOLATA PALAZZO

Il colpo di pistola del giovane studente serbo bosniaco Gavrilo Princip, che a Sarajevo uccise l’erede al trono austro-ungarico Francesco Ferdinando e consorte il 28 giugno 1914, è fatale per l’Europa. Si chiude così un periodo di pace durato quasi cent’anni, tranne la parentesi prussiana e i conflitti limitati nei Balcani. Una pace armata, visto che tutti gli stati europei, negli anni precedenti la guerra, spesero somme ingenti per gli armamenti, motivandole con la necessità di tener testa alla crescita delle forze degli altri stati. Era in gioco l’egemonia politico-economica in Europa e nel mondo. In pochi giorni i grandi imperi: austro-ungarico, tedesco, russo e ottomano si dichiarano guerra l’un l’altro, coinvolgendo ben preso il mondo intero, massacrandosi poi per quattro anni, infrangendo l’illusione di una guerra breve. “Sonnambuli” li definisce lo storico Cristopher Clark, poiché nessuno di quelle teste coronate seppe presagire l’immane tragedia a cui si andava incontro: la morte di milioni di persone, il crollo degli imperi stessi e gli assetti geo-politici consolidati da secoli, la fine di una civiltà. L’Europa, fino ad allora in pieno sviluppo economico, culturale e sociale, ne uscì logorata e subalterna alle grandi potenze emergenti: Stati Uniti e Giappone.
Per la prima volta fu una guerra di massa, totale: un’apocalittica carneficina. I numeri sono impressionanti: 21 nazioni coinvolte, 70 milioni di militari in tutto il mondo, 20 milioni di morti tra soldati e civili, 40.250 km di trincee scavate -una lunghezza sufficiente a circondare tutta la terra- 186 miliardi di dollari spesi, l’equivalente di 2 trilioni di dollari odierni. “Un’inutile strage”, come la chiamò l’inascoltato papa Benedetto XV.
L’Italia entra in guerra nel 1915, dopo un anno di neutralità, a fianco dell’Intesa, per chiudere la pagina risorgimentale con la conquista delle terre irredente di Trento e Trieste. Riuscirà a ottenerle sconfiggendo l’impero austro-ungarico al prezzo però di ingentissime perdite umane ed economiche.
La Prima Guerra Mondiale è una pagina fondamentale della nostra storia, senz’altro il primo momento, nella sua tragedia, in cui l’Italia si sentì unita, dal nord al sud, e per questo è necessario serbarne memoria.
Cosimo Cinieri, Irma Immacolata Palazzo in collaborazione con La Banda Musicale dell’Esercito Italiano diretta dal M°Antonella Bona intendono dar vita a un Concerto di Poesia&Musica: Guerra! ‘15/18. Consulente storico-bibliografica: Dott. Michele D’Andrea. E con la partecipazione di Carmela Maffongelli, soprano e Andrea Fermi, tenore. Partecipano inoltre 22 attori della Scuola di Teatro Fondamenta e 20 danzatori della Scuola Baila Dance e Officina Danza. Drammaturgia e regia: Irma Immacolata Palazzo. Prima nazionale.
Privilegiando la narrazione della guerra sul fronte italo-austriaco –il più difficile a detta di tutti, poiché prima di allora nessuno aveva combattuto a più di 3.000 mt d’altezza, vicino ai ghiacciai eterni-  lo spettacolo si svolge su un doppio binario narrativo: colto e popolare assieme. Da una parte la testimonianza dei grandi poeti: tra gli altri Ungaretti, Palazzeschi, Gadda, Alvaro, Rebora, D’Annunzio, Folgore, Soffici, Govoni, Boccioni e Marinetti, dall’altra le misere lettere in dialetto sgrammaticato dei soldati in trincea. E alcuni brani tratti dalle memorie di Malaparte, Caccia Dominioni, Frescura, Fabi, Lussu, Monelli, Salsa, Solmi. Inoltre, i contributi poetici di Majakovskij, Joyce, Apollinaire, Eliot. Quindi: dalla sintesi ungarettiana, poesia scabra e dura come pietra carsica, alla grande memorialistica italiana: migliaia di pagine, quasi un ‘vomito’ necessario per elaborare l’orrore della guerra.
Accanto ai momenti salienti della guerra sugli Altipiani e sul Carso, si racconta la vita in trincea: l’attesa spasmodica dell’assalto, il battesimo del fuoco, il sonno della giovane vedetta, la paura della morte e l’orrore delle carneficine causate dalle nuove armi, la fame la sete il freddo e il caldo sofferti, gli atti di eroismo, la solidarietà, la curiosità per il nemico, a volte così vicino da sentirlo respirare e cantare e prendere il caffè. E ancora: la prigionia, le decimazioni, l’autolesionismo per disertare la guerra. Non mancano involontari pezzi comici, legati ai disagi: topi ammaestrati o espedienti per convivere con i cadaveri con cui bisogna ‘affiatarsi’. Un affresco umanissimo.
Il rapsodo Cosimo Cinieri, nel costume di un semplice fante, appare come un reduce, pronto a spogliarsi delle sue reliquie: una stampella a cui s’appoggia e una maschera/protesi a risanare terribile ferite, per raccontarci la drammatica odissea. Il ‘teatro di guerra’ sta lì a ricordarci –come ha sottolineato Andrea Cortellessa- che per la prima volta l’uomo visse la guerra moderna come uno spettacolo grandioso, che avvince almeno quanto fa inorridire.
Le musiche della Banda spaziano dai canti di guerra e di contestazione: La leggenda del Piave, Tapum, La campana di San Giusto, O Gorizia tu sei maledetta, ecc. alle canzoni napoletane dell’epoca, brani lirici e sinfonici: Mozart, Verdi e Sibelius, fino alle canzoni famose nei café-chantant tra cui Frou frou del tabarin.
GUERRA! ‘15/18 è prodotto dall’Ass.Culturale “Vagabonda Blu”, in collaborazione con la Regione Lazio e Musica per Roma. L’evento rientra nell’ambito de LE ROSE DEL PARNASO 2 ED. Festival Itinerante.
Patrocini: Commemorazioni centenario I Guerra mondiale, Senato della Repubblica, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, Regione Lazio, Comune di Roma, Biblioteche di Roma.
Orchestrazioni: Lorenzo Antonio e Domenico Virgili, Scene: Fabiana Di Marco, Costumi: Sara Aurora Alonso, Pittore: Giancarlino Benedetti Corcos, Foto di scena: Daniele Lanci. Sartorie: Costumearte e Sartoria cine-teatrale NORI.
Uff.Stampa: Elisabetta Castiglioni Tel: 06.3225044 Cell: 328.4112014 info@elisabettacastiglioni.it , Promozione e segreteria organizzativa: Inventa Eventi Tel: 06.98188901 progetti@inventaeventi.com , Ufficio Promozione Pubblico: Alt Academy Tel: 06.4070056 Cell: 339.5932844 altacademy@libero.it
Prezzi:  15 euro intero, 8 euro ragazzi under 16, ridotto cral e centri anziani 10 euro.


Irma Immacolata Palazzo