REGIONE LAZIO FONDAZIONE ROMA ARTE-MUSEI MAXXI
L'Associazione Culturale "VAGABONDA BLU"
presenta
LE ROSE DEL PARNASO-kermesse poetica delle arti contemporanee
un progetto di IRMA IMMACOLATA PALAZZO
da un'idea di COSIMO CINIERI
23 luglio ore 21 ODE MARITTIMA di F.Pessoa
17 settembre ore 21 ODISSEA MEDITERRANEA-rapsodia dei poeti del Mediterraneo
27 settembre CANZONE da Petrarca al rap
Spazio YAP Piazza del MAXXI
ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
La piazza del MAXXI ospita, con spirito pionieristico, nell'ambito di PLAY with YAP il programma di eventi estivi organizzato in occasione d YAP MAXXI 2014 - 81/2 (Young Architects Program), la manifestazione LE ROSE DEL PARNASO-kermesse poetica delle arti contemporanee che, in tre giornate di spettacoli e incontri, vedrà coinvolte tutte le Arti: teatro, musica, danza, canto, pittura, fotografia.Progetto di Irma Immacolata Palazzo da un'idea di Cosimo Cinieri, prodotto dall'Associazione Culturale VAGABONDA BLU e sostenuto dalla Fondazione MAXXI, dalla Regione Lazio, e dalla Fondazione Roma Arte - Musei.
Una festa dionisiaca in tre appuntamenti.
Si parte dal 'molo' (il MAXXI, porto della Poesia) il 23 luglio con l'ODE MARITTIMA di F.Pessoa, prima nazionale e poi, andando di terra in terra sul mare Mediterraneo, il 17 settembre si assisterà allo spettacolo ODISSEA MEDITERRANEA, debutto romano, per approdare alla 'spiaggia' il 27 settembre con CANZONE da Petrarca al rap (prima nazionale), ritrovandosi al punto di partenza più ricchi e pronti ad un nuovo viaggio.
L’obiettivo
principe della manifestazione LE ROSE DEL PARNASO è quello di declinare nelle
sue varie forme la Poesia, perché come suggerisce la Zambrano “la poesia si dà
a tutti ed è diversa per ciascuno”, con l’intento ambizioso di abbattere quello
steccato tra poesia alta e poesia popolare. Difatti, la linea di demarcazione
tra le due sfere, dall’800 in poi, così come rilevano gli studiosi, si è andata
sempre più assottigliandosi. Le opere appartenenti alla cultura pop o cultura
di massa, sono ormai numerose e spesso di alta qualità. E comunque sembra
necessario ricordare che tra arte d’élite e arte popolare c’è sempre stato un
continuo interagire, dai tempi di Dante in qua.
A
moltissimi artisti piacerebbe rivivere una stagione come quella che Yeats
inaugurò a Cool Park, luogo mitico della letteratura irlandese. Ancora oggi c’è
un albero in quel parco, dove il poeta e tanti altri protagonisti di quel
periodo vi incisero i loro nomi: Synge, Joyce, Shaw, Wilde… O come quella
parigina del gruppo di Breton.
Un
antico detto indiano suggeriva: un soldo per il pane, uno per la rosa. Questo
il nostro equilibrio, perché la Poesia non è un’estranea, è vita. E’ ovunque,
dice Pessoa, perfino nei baffi di un gatto. Legata all’emozione, ogni volta è
una nuova esperienza. Per Borges ognuno SA di poesia, sebbene non sappia
spiegarlo.
A
differenza del filosofo, che deve rimanere lucido e desto –ragionevole-, ci
illumina Maria Zambrano, il poeta si ubriaca di vita, si nutre di ombre, piange
inconsolabile sull’istante che trascorre, sulla fragile bellezza della sera,
non accetta la morte della rosa. Si strugge di fronte ai tremendi e minimi
mutamenti in cui le cose nascono, periscono, si consumano. E’ un catturatore di
apparenze. Il filosofo le disdegna, il poeta vi si aggrappa proprio perché le
sa periture. Si dispera prima ancora che trascorrano. Le possiede e già le
piange. Già nel possesso vive la perdita. Non ammette il dileguare inesorabile
della bellezza e questo fa di lui un innamorato della vita, di ogni cosa. Il
poeta –è sempre la Zambrano- non teme il nulla, lavora soltanto per fare in
modo che tutto quel che c’è e quel che non c’è, arrivi ad essere. La poesia è
pratica amorosa, è adesione innamorata alle cose. La poesia è sempre stata
aperta alle cose, e la sua forza è nell’infinita disponibilità al mondo. Nel
suo sapersi prendere cura di esso. Ma proprio come un ubriaco (e qui il confine
tra Apollo e Dioniso è davvero labile) il poeta parla e non sa quel che dice
–la poesia non è ragione, lo sappiamo- sebbene il poeta abbia una sua
coscienza, una speciale lucidità. Per lui vivere è delirare, perché nel delirio
acquista vita e lucidità; nel delirio la parola germoglia in tutta la sua purezza
originaria; la parola, di cui è schiavo. E Sartre ci insegna che le parole sono
azioni, possono cambiare la storia.
IL MAXXI
Gli
spettacoli saranno rappresentati nella piazza dove verrà allestito un
palcoscenico e una gradinata per gli spettatori progettati dagli assegnatari
del Bando YAP (Young Architects Program) MAXXI 2014 che s’intitola “8 ½”. I
progettisti sono giovani architetti di Istanbul, Nuova Delhi e Tokio.
Perché
un Museo e perché il MAXXI?
C’è
da sempre un bisogno diffuso di vivere il museo non come luogo statico, ma come
un ritrovo in cui amabilmente discettare, un luogo dove si privilegia il
dialogo, un posto da vivere come uno spazio di sperimentazione in cui le Arti
sono coinvolte in un continuo processo di osmosi o di confronto. Oppure come
una palestra di idee per crescere insieme, obbedendo alla nostra tradizione
mediterranea in cui filosofi e allievi chiacchieravano lungo i portici.
Il
MAXXI ha già un’inclinazione alla convivialità con i suoi locali annessi: la
piazza in cui i bambini giocano, il ristorante, il bar, la biblioteca e una
forte propensione all’innovazione e alla multidisciplinareità. C’è comunque il
desiderio, da parte della struttura, di generare nuove sinergie, e un dialogo
creativo tra uomini e ambiente. Insomma, essere una casa ospitale per tutti.
Ed
è per questo che, naturalmente, ha potuto accogliere la nostra proposta.
Il
MAXXI, realtà sempre più permeabile nei confronti della città e del territorio
adiacente, si fa quindi casa ospitale, porto accogliente, ma anche molo da cui
partire per un’avventura dei sensi e dello spirito.
PROGRAMMA
LE ROSE DEL PARNASO-kermesse poetica
delle arti contemporanee
23 luglio 2014 - 1°SERATA, IL MOLO.
H.21,15:
PRIMA NAZIONALE: il rapsodo Cosimo
Cinieri in Ode marittima di F.Pessoa, con Bibiana Carusi (soprano e flauto traverso), Domenico Virgili (pianoforte), le fisarmoniche di Marcello Fiorini e Salvatore Zambataro (anche clarinetto), le percussioni di Mimmo Gori. Musiche originali di
Domenico Virgili e Marcello Fiorini.
Quasi un trip iniziatico che, prendendoci per mano, non si
risparmia nessuna scaltrezza linguistica per guidarci con autentica emozione
tra le diverse stazioni di un’esaltante via crucis: dalle mirabolanti e
pericolose avventure di feroci pirati-riassunti alle loro vittime-sintesi, dove
tutto e il contrario di tutto diviene possibile. Essere un saccheggiatore e al
tempo stesso la vittima bambina di quel saccheggiatore. Tutto il Bene e il
Male. Il Sogno e la Realtà. Tutto e tutto insieme. Con voce talora seducente e
dai forti accenti epici.
Con
l’Ode marittima, scritta nel 1915,
preannunciamo le celebrazioni della Guerra 15-18, con la partecipazione
straordinaria dei tammurrianti e le
tammorre della “Paranza” di Romeo Barbaro in
collaborazione con i giovani tammorrari della S.M.S “Criscuolo” di Pagani (SA)
diretti dal M°Franco Cardaropoli e un Coro
di bambini a cura della Prof.ssa Laura Curtale. E per finire, inviterà il pubblico ad aprire le danze il Gruppo
musicale ETNOMUT di Giovanni Tribuzio e i danzatoridella COMPAGNIA SCIARABBALLO di Antonella Potenziani, musiche e danze
del Centro Sud Italia (pizzica, tarante e tarantelle).
Il
mare futurista e l’abito della sirena sono opera del pittore Giancarlino Benedetti Corcos e di Adelaide Innocenti.
Regia:
Irma Immacolata Palazzo.
17 settembre 2014 - 2°SERATA, MARE
NOSTRUM.
Dalle
17 alle 20 Conferenza-dibattito a cura di Gezim
Häjdari. E con Livia Bazu, Anna Belozorovich, Helene Paraskeva, Latif Al
Saadi.
H.21
Spettacolo (debutto romano): Cosimo
Cinieri in Odissea mediterranea-rapsodia in 10 movimenti.
Mare
nostrum, al centro del mondo fino al 1492
con la scoperta delle Americhe. Dai confini naturali e non statali –arriva fin
dove cresce l’ulivo, fin dove arriva il profumo del fico-. Plurimo: tre
continenti vi si affacciano: Europa, Asia e Africa. Qui sono nate le tre grandi
religioni monoteiste. Policulturale per eccellenza. Il Mediterraneo è mille
cose insieme. La Rapsodia ODISSEA
MEDITERRANEA è un viaggio in 10 movimenti raccontato dalla voce dei più
grandi poeti delle 21 nazioni che lo abbracciano. In comune hanno forse il
battito del cuore del mare, la sua musica. I temi narrativi: dalla paura del
mare, alla seduzione d’amore. Navigheremo con l’Ulisse dantesco, visiteremo
mitiche città. Isole. Rivivremo l’odissea infernale dei migranti e infine
metteremo in atto la grande utopia: sognare un futuro meticcio ballando la
pizzica, sound di tutto il mondo Mediterraneo.
Con
Maurizio Trippitelli (vibrafono e
percussioni), Sasà Mendoza
(fisarmonica e tastiere elettroniche), Clara
Galante (canto) e Salua (danza
del ventre, della spada, ali di Iside).
Elaborazione
drammaturgica e regia: Irma Immacolata
Palazzo.
SALUA
27 settembre 2014 - 3°SERATA, L’APPRODO.
Dalle
17 alle 20 VIVA, Una rivista in
carne e ossa-Numero speciale incontra il pubblico sul tema Tra poesia colta e poesia popolare: lingua, dialetto, canzone,
readings, video, internet, interventi, performance, dibattiti- Con: Daniela
Attanasio, Daniele Bollea, Carlo Bordini, Silvia Bre, Franco Buffoni, Nicola
Bultrini, Maria Grazia Calandrone, Andrea Caterini, Francesco Dalessandro,
Claudio Damiani, Simone Di Biasio, Andrea Di Consoli, Paolo Febbraro, Valerio
Grutt, Serena Maffia, Vincenzo Mascolo, Daniele Mencarelli, Renzo Paris, Elio
Pecora, Plinio Perilli, Vanni Pierini, Poeti der Trullo, Gabriella Sica, Luigia
Sorrentino. Redazione: Nicola Bultrini, Claudio Damiani, Stas’Gawronski,
Giuseppe Salvatori.
E’
fondamentale invitare realtà che già operano sul territorio e promuovono la
pratica della poesia in diversi ambiti. La volontà è quella di non disperdere
alcuna risorsa, anzi di valorizzarla dandole pieno diritto di cittadinanza.
H.20,45
Mentre sulle bianche facciate del MAXXI vengono proiettate le immagini dei Fotografi di strada, ma anche autori (ve
ne sono già una quarantina) sul
tema: ROMA: “I luoghi della poesia-la poesia nei luoghi”, Aperitivo con vino su invito del poeta Anacreonte: “A che serve imparare le regole e i sofismi
dei retori? Che necessità ho io di tali inutilizzabili parole? Insegnami, prima
di tutto a bere il dolce liquore di Bacco, insegnami a volare con Venere dalle
trecce d’oro. Capelli bianchi coronano la mia testa. Dammi acqua, mesci il
vino, assopisci la mia ragione, giovane adolescente. Presto avrò smesso di
vivere e coprirai la mia testa con un velo. I morti non hanno desideri”.
Video
musicale a cura di Nole BIZ.
H.21
PRIMA NAZIONALE: Cosimo Cinieri in CANZONE da Petrarca al rap di
Palazzo-Panella. Con Pasquale Panella,
Gianni De Feo e gli Allievi della
Scuola di Teatro FONDAMENTA di Giancarlo
Sammartano. E con la partecipazione straordinaria
di LaDyvina, Burlesquer. Guest star: Loop Loona, Rapper.
Serata sfrangiata, magmatica.
Protagonista il ritmo: onomatopee, balbettii, neologismi, pura fonicità. Magia
verbale: poeti giocosi, giocolieri: Rimbaud, Eliot, Palazzeschi, Zanzotto e
tanti altri. Non si vuole ‘mettere in scena’ la poesia, bensì il pericolo, il
gioco di equilibrio sulle parole, il ritmo. Ecco la sfida, e la parola diventa
corpo su cui tentare un’armonia altra. La voce dell’attore non è mezzo di
comunicazione, ma strumento emozionale. Spaziando tra i toni, le velocità, i
rallentamenti, le pause, lo ‘scavamento’ di ogni parola, gli scatti repentini,
le profondità o le vorticose altezze di tono, l’attore diventa il detonatore
emozionale di ogni spettatore. Mette in moto le emozioni individuali di chi
l’ascolta e lo vede, scava, nel profondo di ognuno, sentimenti nascosti ma
latenti, radicati ma raramente espressi.
Pasquale, una sorta Ermes, un demiurgo
tra il mondo sensibile e quello dell’anima, ci guiderà con ironia e allegra
baldanza nei passaggi tra una canzone e un madrigale, un limerik e un rap.
Regia:
Irma Immacolata Palazzo.
Scene:
Fabiana Di Marco, costumi: Gianmaria Sposito, foto di scena: Daniele Lanci, riprese: Scenario Studios, ufficio
promozione pubblico: Alt Academy.
LADYVINA